Alcuni anni fa, dopo aver visitato una mostra parigina su "L'America vista dall'Europa", Italo Calvino fece questo commento: "Scoprire il Nuovo Mondo era un'impresa ben difficile, come tutti sappiamo. Ma ancora più difficile, una volta scoperto il Nuovo Mondo, era vederlo, capire che era nuovo, tutto nuovo, diverso da tutto ciò che ci si era sempre aspettati di trovare come nuovo. E la domanda che viene naturale di farsi è: se un Nuovo Mondo venisse scoperto ora, lo sapremmo vedere? Sapremmo scartare dalla nostra mente tutte le immagini che siamo abituati ad associare all'aspettativa di un mondo diverso (quelle della fantascienza, per esempio) per cogliere la diversità vera che si presenterebbe ai nostri occhi?". Care amiche e cari amici, arrivati alla fine di questo 2015 possiamo forse tutti dire con cognizione di causa che è stato uno degli anni commercialmente più faticosi e complessi tra quelli che possiamo ricordare. Abbiamo attraversato, negli ultimi anni, un periodo veramente oscuro e confuso, pieno di problemi, difficoltà, disordine … E vorremmo tutti vederne la fine, come si desidera un approdo tranquillo e sicuro dopo aver subito una lunga burrasca in mare. Purtroppo le onde ci hanno portato lontano dal nostro porto di partenza, forse non sappiamo neppure più dov’è, ammesso che esista ancora. In realtà la situazione non è più veramente così drammatica, perlomeno per alcuni di noi, ma tutte le nostre imbarcazioni hanno subito danni, durante la traversata di questo ultimo lustro, e devono riparare in un porto al più presto. Alcuni di noi dicono che c’è “terra in vista”, ma … di quale terra si tratta?
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Emiliano Bonifetto
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