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Ora,
tra passato e futuro

Lettera fine anno 2015

12/31/2015

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Alcuni anni fa, dopo aver visitato una mostra parigina su "L'America vista dall'Europa", Italo Calvino fece questo commento: "Scoprire il Nuovo Mondo era un'impresa ben difficile, come tutti sappiamo. Ma ancora più difficile, una volta scoperto il Nuovo Mondo, era vederlo, capire che era nuovo, tutto nuovo, diverso da tutto ciò che ci si era sempre aspettati di trovare come nuovo. E la domanda che viene naturale di farsi è: se un Nuovo Mondo venisse scoperto ora, lo sapremmo vedere? Sapremmo scartare dalla nostra mente tutte le immagini che siamo abituati ad associare all'aspettativa di un mondo diverso (quelle della fantascienza, per esempio) per cogliere la diversità vera che si presenterebbe ai nostri occhi?".

Care amiche e cari amici, arrivati alla fine di questo 2015 possiamo forse tutti dire con cognizione di causa che è stato uno degli anni commercialmente più faticosi e complessi tra quelli che possiamo ricordare. Abbiamo attraversato, negli ultimi anni, un periodo veramente oscuro e confuso, pieno di problemi, difficoltà, disordine … E vorremmo tutti vederne la fine, come si desidera un approdo tranquillo e sicuro dopo aver subito una lunga burrasca in mare.
​Purtroppo le onde ci hanno portato lontano dal nostro porto di partenza, forse non sappiamo neppure più dov’è, ammesso che esista ancora. In realtà la situazione non è più veramente così drammatica, perlomeno per alcuni di noi, ma tutte le nostre imbarcazioni hanno subito danni, durante la traversata di questo ultimo lustro, e devono riparare in un porto al più presto. Alcuni di noi dicono che c’è “terra in vista”, ma … di quale terra si tratta?

Foto
Ecco il senso della citazione di Calvino esposta sopra, perché – ora che la morsa della crisi si sta progressivamente allentando – è chiaro che il panorama commerciale che si dispiega davanti a noi non è più quello che abbiamo lasciato alcuni anni fa, ma … qual è? Quali sono gli elementi determinanti, in questa nuova situazione ambientale? Intorno a cosa si concentra l’interesse del pubblico? Cosa spinge una persona a spendere del denaro per un oggetto? Poiché il bisogno di gratificare se stessi con un acquisto esiste ancora, lo shopping è ancora un gustoso passatempo, oltre che una buona terapia per vari tipi di problematiche.
Per cercare di rispondere a queste domande, soprattutto a quelle che concernono la scoperta del “nuovo”, è importante renderci conto che esse non sono legate a un determinato periodo della storia. Già Socrate per esempio deve essersi interrogato sulla capacità di essere veramente aperti a quello che ancora non conosciamo. Egli sosteneva infatti che “la saggezza comincia con la meraviglia”, quella capacità di stupirsi così tipica dei bambini. E che sopravvive nell’età adulta solo se la nostra coscienza non si lascia rinchiudere in gabbia dalla memoria delle esperienze passate e osserva il mondo intorno a noi con uno sguardo e un ascolto veramente aperti, potremmo dire “vergini”.
Dal nostro punto di osservazione, vi è una parola-chiave, una specie di parola magica, che contraddistingue molte interessanti nuove “cose” che stanno nascendo nel mondo. Questa parola è condivisione.
In realtà sono ormai molti anni che la condivisione è divenuta il collante di tanti aspetti della nostra vita, forse senza che ne siamo veramente consapevoli. Pensate innanzitutto a quella che potremmo chiamare “conoscenza condivisa”, rappresentata dalle info e dalle immagini che possiamo reperire con un semplice click sul nostro computer, o a Facebook, dove milioni di persone si scambiano ogni giorno pensieri, info, sogni …
Oppure alla nascita nel mondo di svariate situazioni di “cohousing”, insediamenti abitativi più o meno grandi composti da alloggi privati corredati da ampi spazi comuni destinati all'uso collettivo, dove persone di estrazione e culture inizialmente differenti hanno trovato un modo per risolvere sì delle problematiche di natura economica, ma anche per mettere in comune risorse e competenze complementari, servizi organizzati in modo semplice e sostenibile, spazi per i ragazzi che crescono, locali per i momenti ludici …
Sempre in tema abitativo, ecco il “couchsurfing”, un servizio che ha la finalità di mettere in comunicazione persone disponibili a scambiarsi ospitalità gratuita … o l’ormai famoso Airbnb, un portale che mette in contatto persone in ricerca di un alloggio o di una camera per brevi periodi con persone che dispongono uno spazio extra da affittare, una realtà che coinvolge ormai migliaia di città e che sta addirittura facendo mutare strategia a grandi gruppi alberghieri.
Un altro fenomeno estremamente interessante è BlaBlaCar, una start-up nata sulla scia di una semplice osservazione della realtà di Frederic Mazzella (“ero in viaggio e vedevo troppe auto vuote”): oggi si spostano con questo sistema tre milioni di persone al mese, e la società vale qualcosa come 1,6 miliardi di €!
E per restare a cose ancora più semplici, da molti anni gli agricoltori riescono a sostenere certi costi produttivi solo condividendo a turno l’utilizzo della maggior parte delle macchine agricole. Dove questo non accade, a causa della conformazione del terreno o dell’esistenza di troppe barriere protettive tra i vari appezzamenti di terreno, l’agricoltura sta morendo …
Guardando dentro cose così, dovrebbe attenuarsi un po’ la naturale ansia che prende un po’ tutti quando cerchiamo di sapere in anticipo cosa ci riserva il prossimo avvenire. L’avversario di tutti noi, in questo ambito, è infatti la paura dell’ignoto, che facilmente si accoppia a una certa diffidenza verso “gli altri”, che forse in passato ci hanno deluso o magari hanno pesantemente tradito certe nostre aspettative.
Tuttavia … “la saggezza comincia con la meraviglia”, e la meraviglia è figlia legittima dell’apertura all’ignoto, di quell’atteggiamento fiducioso verso la vita che apre per ciascun essere umano un’ampia gamma di nuove – e spesso sorprendenti – prospettive, che altrimenti non possono presentarsi o non possono essere da noi riconosciute.
​In fondo, se ci pensate bene, al di là di tutti gli slogan con cui cercano quotidianamente di ottundere la nostra intelligenza, l’elemento determinante è – sempre e comunque – vivere il presente che la sorte ci offre ogni giorno con consapevolezza, rispetto di se stessi e degli altri, coerenza nell’azione. Il futuro non potrà che essere la logica conseguenza di tutto ciò.
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    Emiliano Bonifetto
    ​

    Una decina di anni fa Emiliano e Paola pensarono che si stavano avvicinando anni difficili per il commercio, e che valesse la pena di provare a spendere qualche parola per mostrare il tutto da una prospettiva non convenzionale. 
    Nacquero così una serie di “lettere di fine anno”, un omaggio per una trentina di clienti-amici con cui intrattenevamo dialoghi che andavano al di là del puro aspetto commerciale. 

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