Che anno è stato questo 2017, amici? Non è facile dirlo, vero? C’è stata tanta confusione, questo sì, cose contraddittorie, segnali incerti, falsi movimenti, svolte inattese … non è semplice trovare una “cifra” che lo identifichi. Ma noi ci proveremo lo stesso, in questa nostra chiacchierata di fine anno, raccontando quello che dal nostro punto di osservazione si è percepito più o meno chiaramente.
Secondo noi sono stati due i segnali più nitidi che hanno contraddistinto l’anno che sta finendo. Uno è che sono scoppiati ovunque un numero esagerato di conflitti, a tutti i livelli: la situazione internazionale mostra più o meno ovunque un netto inasprimento degli schieramenti contrapposti (con addirittura minacce di guerra nucleare, pensa un po’ che astuzia!), il diffondersi di nuovi impressionanti episodi da vita quotidiana della guerra religiosa tra la frangia intollerante dell’Islam e la cultura occidentale (come ti difendi da un furgone che ti viene improvvisamente addosso?), l’erezione di nuovi muri sui confini nazionali (chi vuole i migranti?), lo sfaldarsi delle unità internazionali (vedi Brexit) e nazionali (Catalogna)… mentre su ciò che sta accadendo in Italia è meglio stendere un velo pietoso, o forse solo pudico, dato si passa il tempo in beghe da cortile anziché … appunto, lasciamo stare. Guardando il nostro piccolo ambito quotidiano e commerciale, abbiamo visto moltiplicarsi a dismisura le problematiche tra negozianti e aziende, talvolta in modo esasperato e intollerante, sovente per delle cose in fondo piuttosto banali, senza alcuna voglia di comprendere le altrui esigenze, anche solo l’altrui realtà.
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Emiliano Bonifetto
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